Ariston
La BAGNINI di Roma del commendator Alberto Bagnini era un grande distributore di oggetti di largo consumo tra cui c’erano naturalmente fisarmoniche, e poi, con l’avvento del beat, chitarre e amplificatori per principianti. Marchiavano i loro strumenti ARISTON fatta eccezione per le fisarmoniche PAOLO SOPRANI e alcune sporadiche chitarre. Avevano la sede in Piazza di Spagna e una succursale all’Esquilino.
Bagnini vendeva anche per corrispondenza attraverso un catalogo e prevedeva il pagamento rateizzato. La capillarità della distribuzione e il basso sforzo economico richiesto garantivano enormi volumi di vendita. Nei primissimi anni gli strumenti erano prodotti dalla Paolo Soprani. Alla Bagnini nel 1966 fu offerta una fornitura di chitarre molto più economica da un produttore che fino allora li aveva riforniti di fisarmoniche, Ugo Beccacece.Il Commendator Paolo Soprani incapace di far fronte alla concorrenza preferì presentare l’allora direttore generale della Bagnini, il signor Ottaviani, ad Alvaro Bartolini che iniziò la produzione delle Ariston. Per molto tempo abbiamo censito tutte le chitarre stratoidi con la paletta meravigliosamente deformata e i corni rastremati come Kroma. Poi abbiamo erroneamente attribuito il marchio Kroma a Ugo Beccacece insieme al sottogenere Ariston-Rex-Kroma. La Kroma è invece un costruttore indipendente di Sirolo che possiamo distinguere dalle Rex grazie all’assenza di binding sulla tastiera.